la ricerca evidenzia come la tecnologia 5G possa essere un fattore significativo per casi gravi di COVID
Una pubblicazione scientifica scritta da due ricercatori: B. Rubik del Department of Mind-Body Medicine, College of Integrative Medicine and Health Sciences, Saybrook University, Pasadena CA, USA e R Brown del Department of Radiology, Hamot Hospital, University of Pittsburgh Medical Center, Erie, PA; Radiology Partners, Phoenix, AZ, USA , pubblicata su una rivista internazionale, peer reviwed, Journal of Clinical and Translational Research
J Clin Transl Res. 2021 Oct 26; 7(5): 666–681.
dove In questo studio, abbiamo esaminato la letteratura scientifica peer-reviewed sugli effetti biologici dannosi del WCR (radiofrequenze legate alla trasmissione dati e comunicazioni) e abbiamo identificato diversi meccanismi attraverso i quali il WCR può aver contribuito alla pandemia COVID-19 come cofattore ambientale tossico.
Attraversando i confini tra le discipline di biofisica e fisiopatologia, presentiamo le prove che WCR può:
(1) causare cambiamenti morfologici negli eritrociti compresa la formazione di echinociti e rouleaux che possono contribuire all'ipercoagulazione;
(2) compromettere la microcircolazione e ridurre i livelli di eritrociti ed emoglobina esacerbando l'ipossia;
(3) amplificare la disfunzione del sistema immunitario, compresa l'immunosoppressione, l'autoimmunità e l'iperinfiammazione;
(4) aumentare lo stress ossidativo cellulare e la produzione di radicali liberi con conseguenti lesioni vascolari e danni d'organo;
(5) aumentare il Ca2+ intracellulare essenziale per l'ingresso, la replicazione e il rilascio di virus, oltre a promuovere percorsi pro-infiammatori; e
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I sintomi comuni tra WCR e COVID-19 includevano cambiamenti nel sangue come rouleaux a breve termine (sangue che si "aggrega"), e emoglobina ridotta a lungo termine (nei casi gravi di COVID-19); stress ossidativo e lesioni nei tessuti e negli organi; alterazione del sistema immunitario, compresa la soppressione dei linfociti T e biomarcatori infiammatori elevati; aumento del calcio intracellulare, che facilita l'ingresso e la replicazione del virus; e aritmie (irregolarità del battito cardiaco).
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Rubik e Brown hanno evidenziato il fatto che la carenza di glutatione (un "maestro antiossidante") è stata proposta come la causa più probabile di gravi manifestazioni nella COVID-19, e hanno citato due studi che mostrano livelli di glutatione diminuiti dall'esposizione al WCR. Hanno notato che "la scoperta di bassi livelli di glutatione" nei pazienti COVID-19 "supporta ulteriormente lo stress ossidativo come componente" della COVID-19.
https://www.lifesitenews.com/news/study-finds-possible-connection-between-covid-symptoms-and-5g/?fbclid=IwAR2Db9-xC0zR2hoN8_LPpvG9I8mDEEBRo69jkdpy-wcUCUq-shbWKeOlDnw
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