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Studio clinico su elettrosensibilità e MCS: 2018 casi

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 https://mdpi-res.com/d_attachment/jcm/jcm-12-07421/article_deploy/jcm-12-07421.pdf?version=1701324916 Da una coorte di 2018 casi consecutivi valutabili provenienti dal database europeo degli studi clinici, descriviamo la presentazione clinica completa dell'elettroipersensibilità. e  della sensibilità chimica multipla (MCS) e la loro associazione nel quadro di una  sindrome neurologica ambientale unica e legata alla sensibilità.  I criteri di eleggibilità sono quelli del  Atlanta per la MCS e quelli dell'OMS per la EHS. Sono stati valutati 1428 casi di EHS, 85 di MCS e  505 casi valutabili di EHS/MCS, per cui la EHS era associata alla MCS nel 25%.   Non abbiamo trovato sintomi patognomonici  (specifici) per  stabilire la diagnosi di entrambi i disturbi o per distinguere l'EHS dall'MCS. I tre gruppi di pazienti  sono risultati accomunati da sintomi identici, mentre diversi sintomi sono risultati più significativamente    Da...

Una interessante storia sui test di provocazione ... lo stato della ricerca australiana sulla elettrosensibilità

27 MAR 19 Una rivisitazione storica dei test di provocazione molto discutibili di ACEBR Nel 2013 lo scienziato del CSIRO, il dott. David McDonald, ha vinto un caso di compensazione per mal di testa paralizzanti, nausea e vertigini causate dall'utilizzo del Wi-Fi e dei computer al lavoro. Il dott. McDonald, era un matematico che ha lavorato come ricercatore principale presso il CSIRO per 15 anni. Si trasferì nella campagna per evitare le radiazioni elettromagnetiche, ma in seguito morì di cancro. Vedi un'intervista, in inglese, ma i sottotitoli in inglese : https://www.youtube.com/watch?v=mPLmfwGl7PY Nel 2011 a McDonald è stato chiesto di sottoporsi a uno studio di provocazione progettato in  Australia da ACEBR (chiamato all'epoca ACRBR). McDonald ha chiesto di vedere il protocollo di test ed è stato fornito in via confidenziale. L'analisi fatta del documento da parte  di McDonald rende davvero interessante la lettura, ma le sue conclusioni stanno raccontando...

Un nuovo approccio allo studio della elettrosensibilità

Uno studio condotto da università ed ente di ricerca (pubblico) olandese. Abbiamo esplorato l'associazione tra l'esposizione a RF-EMF nella vita quotidiana e l'insorgenza di individui  elettrosensibili  che hanno  indossati esposimetri e  tenuto diari elettronici per un periodo di tre settimane. I dati sono stati analizzati utilizzando l'analisi delle serie temporali in cui l'esposizione misurata e registrata nel diario era correlata con disturbi fisici. Risultati: abbiamo trovato correlazioni statisticamente significative tra l'esposizione percepita e quella effettiva a wireless   (WiFi - velocità di variazione e numero di picchi al di sopra della soglia) e stazioni base  (GSM + UMTS downlink, rate of change) e punteggi legati ai disturbi sentiti in quattro dei sette partecipanti. In due persone una maggiore esposizione a campi elettromagnetici è stata associata a punteggi più alti dei sintomi e in altre due persone è stata associata a punte...

Conferma diagnosi strumentale per la elettrosensibilità

Recentissimo lavoro pubblicato dai ricercatori Heuser in una qualificata e rinomata rivista internazionale  Reviews on Environmantal Health    https://www.degruyter.com/view/j/reveh.2017.32.issue-3/reveh-2017-0014/reveh-2017-0014.xml è di grande rilevanza perché  dimostra una correlazione diretta tra sintomatologia da elettrosensibilità ed il risultato di scansione con risonanza magnetica e poi   positron emission tomography (PET) and single-photon emission computed tomography (SPECT) Gli Autori riportano e dimostrano valori anomali in alcune aree del cervello e di fatto propongo che questo protocollo possa essere utilizzato come strumento di diagnosi della elettrosensibilità Se non erro, anche il Prof Belpomme in Francia utilizza delle scansioni di risonanza e la PET per il suo protocollo. Passo importante anche se non so quanto una persona elettrosensbile si senta pronto ad affrontare questi test.

ARTAC Prof Belpomme diagnosi e terapie

Mi è ricapitato 'tra le mani' una presentazione del Prof Belpomme che mi sembra utile rileggere . Questo istituto e questo studio hanno dietro nomi , oltre che a Belpomme, di Montagnier, O. Johansson, Hardell. qui la presentazione 

Importante pubblicazione della Drsa De Luca et al sulla definizione di un protocollo di diagnosi della EHS

Questo articolo che segue altri lavori eseguiti e pubblicati su riviste scientifiche internazionali, enfatizza come i test di provocazione, in voga nelle sedi decisionali istituzionali (CE in primis)  per la diagnosi della EHS, siano inutilizzabili poiché è impossibile una standardizzazione degli stessi sia quali che quantitavamente per la estrema specificià delle reazioni di ogni singola persona , per i diversi organi colpiti e per il forte impatto emotivo che la persona ES ha sapendo di essere sottoposto a tali ... 'torture' ! Sono partiti da precedenti lavori in cui sono stati individuati marker legati alla MCS , quindi in presenza di un agente chimico 'estraneo': sono stati individuati 12 parametri alterati nel sangue correlati con tale malattia. Questi parametri sono stati ritrovati anche nel gruppo di persone ES, con alcune varianti. Ci sono le basi per definire un protocollo di diagnosi, che deve essere ulteriormente verificato con altra sperimentazione. v...

Relazione medica per elettrosensibilità

Vi riporto i riferimenti di una Dottoressa Lombarda che relaziona sulla elettrosensibilità in base ad un protocollo dei medici Austriaci (vedere in questo Blog) ed altre valutazioni cliniche. Dott.ssa Annunziata Difonte medico di base e medico del lavoro     tel studio: 0331-241640    e-mail a.difonte@libero.it Riceve a Ferno (Va)  in via Fiume. Zona Malpensa e quindi comodo anche per chi giunge da lontano ( isole comprese).   durata della visita ore 3 Costo del tutto a prezzi social-popolari.

Una proposta di diagnosi della elettrosensibilità

E' stato recentemente pubblicato un articolo di un ricercatore tedesco che propone una procedura di di simultanea registrazione della variabilità del ritmo cardiaco, con i potenziali elettrici della pelle e la microcircolazione per classificare la elettrosensibilità Inoltre dimostra come i test di provocazione che si vorrebbero utilizzare non possono essere significativi