Rapporto tra la diminuzione della popolazione di passeri e l’introduzione delle antenne per la telefonia GSM

Recensione di uno studio di Alfonso Balmori Martinez

Le antenne della telefonia mobile attraversano i  centri urbani fin dalla seconda metà degli anni ’90, aumentando così la contaminazione elettromagnetica. Questi ripetitori producono onde pulsanti da 900 a 1800 MHz  che interferiscono con il sistema nervoso degli esseri viventi. Molti studi scientifici mettono in guardia sul danno per la salute umana e per gli esseri viventi dovuto a questo tipo di radiazione da microonde. (1)
Secondo lo scienziato spagnolo Alfonso Balmori Martínez le prove del rapporto tra la diminuzione dei passeri e l’introduzione dei ripetitori per telecomunicazioni sono molto forti e serve, quindi, maggiore ricerca al riguardo.
I campi ad alta radiofrequenza causano una risposta in molti tipi di neuroni del sistema nervoso centrale degli uccelli. Alcuni studi, inoltre, presentano gli effetti di queste radiazioni sulla riproduzione, cioè una diminuzione della conta spermatica e un minore sviluppo delle tube nei ratti testati, ma anche l’aumento della mortalità nei polli. (2)
In particolare la popolazione di passeri inglesi è collassata nelle grandi città, ma non nei piccoli centri, verosimilmente perché i ripetitori per le telecomunicazioni e l’uso dei cellulari, in generale, è molto maggiore nelle grandi città piuttosto che in quelle piccole.
Le grandi città, di solito, hanno una contaminazione elettromagnetica maggiore che dipende dalla vicinanza ai ripetitori e per questo la diminuzione degli uccelli non avviene con la stessa intensità nei differenti parchi o in vicinanza di parchi. Nelle piccole città di solito i ripetitori sono dislocati fuori dal centro urbano perché è sufficiente a fornire la copertura.
Secondo Balmori le micro-onde hanno un impatto sulle specie a seconda di quale altezza è il luogo dove mangiano, cantano, si riproducono, dalla dislocazione del nido, dal tipo di nido, ecc. Questo è il motivo della diminuzione degli esemplari di specie che frequentano i tetti, le antenne, i cavi telefonici o di quelle che usano luoghi di riproduzione più elevati tipo i passeri domestici, gli storni, le gazze, mentre quelle specie che vivono vicino al suolo e alla vegetazione come i tordi, i pettirossi e gli scriccioli o quelli che dormono, si riproducono in cavità dove sono più protetti. Si pensi, per esempio, alla cinciarella, alla cinciallegra, alla cincia mora. Ogni specie, inoltre, mostra diverse sensibilità a queste radiazioni.

In Scozia, nel novembre 1999, oltre un terzo di tutte le istituzioni locali hanno adottato o hanno dichiarato pubblicamente di voler adottare politiche di precauzione scegliendo di togliere i ripetitori dalle scuole e dalle aree residenziali.
Due anni dopo questo provvedimento il passero “domestico” è riapparso in Scozia. (3) Secondo Balmori questo potrebbe accadere anche nell’Irlanda del Nord dove stanno pianificando dei controlli sui ripetitori dei cellulari e dove ci sarà una nuova regolamentazione più restrittiva rispetto a qualsiasi altra regione del Regno Unito. (4)
“Il campo elettromagnetico è un perfetto agente segreto: non si vede, non ha odore, non fa rumore, non si sente e i suoi effetti sono lenti ma inesorabili”, conclude Balmori nel suo articolo.
Il biologo spagnolo ha condotto, tra il 1996 e il 1998, uno studio sugli uccelli nel parco di Campo Grande nel centro di Valladolid. In quell’area all’epoca c’erano pochi ripetitori e i risultati di allora, confrontati con le misurazioni invece del 2002, quando la città era ormai completamente coperta dal segnale dei ripetitori, con cinque stazioni radio base in prossimità del parco, mostrano che in diversi luoghi a Valladolid, con livelli di radiazione tra 2 e 10 V/m, gli uccelli sono scomparsi. Negli anni recenti molti piccioni viaggiatori sembrano essersi persi a causa dei campi elettromagnetici derivanti dai ripetitori delle telecomunicazioni.


Autore:

Alfonso Balmori Martínez
C/ Navarra, 1 5ºB
47007 Valladolid  -  Spain


Note
(1) G.J. Hyland: “Physics and biology of mobile telephony”: The Lancet, vol 356: 1.8. 25/11/2000).
(2) Youbicier-Simo, et al., 1998.
(3) Paul Kelbie 10/11/2001, The Independent.
(4) Marie Foy, 11/4/2002, Belfast Telegraph.

Commenti

Post popolari in questo blog

Fogli di alluminio per proteggerci dal 5G

sette casi svedesi di effetti del 5G studiati da L Hardell

Critiche sui risultati dello studio epidemiologico COSMOS