Mozione contro l'art 14 del Decreto Sviluppo al Consiglio Regionale Toscana
Ci è stato inviato dalla amica Beatrice Bardelli di Pisa il testo di una mozione che potrebbe esservi utile.
Tratta dell'articolo 14 ("Interventi per la diffusione delle tecnologie digitali") del Decreto Crescita del Governo Monti ed è stata depositata in Consiglio Regionale della Toscana in data 26 ottobre 2012 dalla capogruppo di Rifondazione Comunista, Monica Sgherri. Non si sa ancora quando andrà in aula.
Tale documento può essere utilizzato liberamente ed anche replicato e o ampliato, corretto ecc.
Il testo è frutto di un lavoro di collaborazione tra me ed Alfio Turco, il nostro tecnico fisico di riferimento.
______________________________________________________________________________
Firenze,
26 ottobre 2012
OGG: Mozione
“In merito al rischio di riduzione
dei vincoli sanitari da esposizione ad inquinamento elettromagnetico vincoli sanitari da esposizione ad
inquinamento elettromagnetico contenuti nel Decreto Crescita, in particolare
nella parte “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”. Interventi
per la diffusione delle tecnologie digitali.”
Il Consiglio Regionale
Premesso
che il Decreto Crescita del Governo Monti, contenente "Ulteriori
misure urgenti per la crescita del
Paese", è stato approvato il 4 ottobre dal Consiglio dei
ministri e che il suddetto decreto non è
ancora giunto al termine del suo iter;
Considerato
che tale
Decreto contiene, all’Art. 14, “Interventi per la diffusione delle tecnologie
digitali”, disposizioni destinate ad allentare i vincoli legislativi sui
limiti di esposizione ai campi elettromagnetici previsti nel Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri ‐ 8 luglio 2003 "Fissazione dei
limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità
per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300
GHz”;
Considerato,
inoltre, che le
motivazioni esposte nel testo sono legate alla dichiarata necessità di
implementare le infrastrutture di telecomunicazione per la distribuzione della
banda larga ed i servizi di telefonia mobile di c.d. 4° Generazione, al fine di
favorire, tramite una più capillare ed intensa presenza di segnale irradiato:
o
l’accesso in mobilità al mondo delle
informazioni e dell'intrattenimento, ovunque;
o
l’accesso ad internet per tutta la popolazione;
o
l’accesso, per la popolazione e le imprese già
informatizzate, con velocità di trasferimento-dati superiore;
Verificato, invece, che tali “Interventi” non introducono elementi
di novità in termini di “nuovi servizi” ma che si configurano come concorrenti
ed alternativi al servizio già esistente ed attualmente fruibile che utilizza
la fibra ottica, una tecnologia decisamente non impattante né nociva sia per la
salute che per l’ambiente;
Ritenuto
che la
diffusione di nuove tecnologie nel campo della comunicazione elettronica
digitale non può e non deve avvenire sacrificando la salute di cittadine e
cittadini, cosa che accadrà se il
Decreto Legge n. 179/2012 venisse approvato anche dal Parlamento. L’Art. 14 del
c.d. “Decreto crescita” modifica, infatti, le modalità di misurazione dei campi
elettromagnetici, disponendo (comma 8, lettere b, c, d) che i valori di campo si intendano riferiti
non più ad intervalli di 6 min., come previsto nella normativa CEI 211-10, ma
ad una media di 24 h. Con la conseguenza che si potrà verificare un’incontrollata
esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e che, per di più, le
aree c.d. sensibili, perché ritenute ad alta frequentazione, potranno subire
una esposizione ai campi elettromagnetici doppia o tripla rispetto ai valori di
attenzione ed agli obiettivi di qualità indicati attualmente dal DPCM. 8 luglio
2003.
Considerato,
infine, che si
tratta di un provvedimento che attua una grave ed irreparabile deregulation dei procedimenti
amministrativi finalizzati alle verifiche preventive ed ai controlli di
carattere sanitario, che va ad incidere pesantemente sulla corretta
applicabilità del Principio di Precauzione, vanificando i richiami ai criteri
di minimizzazione, contenuti a più livelli, sia nella normativa nazionale che
comunitaria, in materia di impianti di telecomunicazioni.
Esprime
ferma contrarietà alle parti del testo riguardanti l’articolo
14 “Interventi
per la diffusione delle tecnologie digitali”, della
Sezione V “Azzeramento del divario digitale e moneta elettronica.”
Impegna
la Giunta Regionale
ad attivarsi in ogni sede per
chiedere al Governo di disporre lo stralcio
dell’articolo 14 del Decreto Legge,
la cui applicazione non giustificherebbe, in termini di sviluppo tecnologico
per il Paese, i costi che saremmo chiamati a sostenere a causa dei maggiori,
accertati rischi per la salute della popolazione;
ad attivarsi, inoltre, presso
tutti i Comuni della Toscana affinché provvedano al più presto all’adeguamento
dei regolamenti urbanistici ai criteri di localizzazione degli impianti di cui
all’articolo 11, comma 1, della Legge Regionale sulla “Disciplina in materia di
impianti di radiocomunicazione”, già attiva da oltre un anno (n. 49 del 6
ottobre 2011) ma non ancora recepita dalla maggior parte dei Comuni toscani.
Infatti, solo se i Comuni saranno dotati di un piano della telefonia mobile,
pur dovendo armonizzare le programmazioni esistenti alla nuova tecnologia,
potranno decidere dove e quali impianti verranno autorizzati
riducendo, così, drasticamente, l’entità delle potenziali criticità.
Consigliera
Monica
Sgherri
Commenti
Posta un commento