IL GOVERNO VUOLE AUMENTARE I LIMITI PER I CAMPI ELETTROMAGNETICI
dalla Repubblica di 26.11.14.
Emissioni elettromagnetiche il governo pronto ad alzare i limiti
ALESSANDRO LONGO
ROMA . C'è anche l'obiettivo di alzare i limiti delle emissioni elettromagnetiche delle antenne cellulari - fino a 10 volte quelli attuali - nel Piano banda ultra larga che l'Italia ha presentato questa settimana alla Commissione europea. Ed è un evento eccezionale perché «è la prima volta che un governo italiano si impegna, in un documento ufficiale, a portare i nostri limiti al livello di quelli europei», spiega Cesare Avenia, presidente di Asstel, l'associazione di Confindustria che rappresenta gli operatori telefonici.
Il piano descrive una serie di misure con cui il governo mira a diffondere la banda ultra larga: individua 6 miliardi di fondi pubblici 2014-2020 per dare i 30 megabit a tutti gli italiani e i 100 megabit all'85%. Ma, a questo scopo, il Piano prevede anche agevolazioni fiscali e semplificazioni normative a vantaggio di chi porta la banda ultra larga. Tra queste ultime, c'è anche «la razionalizzazione dello spettro e l'innalzamento dei limiti elettromagnetici », si legge nel Piano di 124 pagine che il governo renderà pubblico prossima settimana.
«Finalmente: per diffondere le reti mobili veloci di quarta generazione, gli operatori hanno bisogno di riutilizzare i tralicci già presenti, installando un maggior numero di antenne in una stessa area», aggiunge Avenia, «ma possono farlo solo se i limiti diventano meno penalizzanti. Non so però se il governo si renda conto delle polemiche che scatenerà». È noto che le pressioni di associazioni ambientaliste e comitati cittadini contro le antenne hanno ostacolato tanti interventi normativi in questo ambito. Prova ne è la travagliata partita delle "linee guida" che il ministero dell'Ambiente deve realizzare per dare attuazione a quanto già previsto nel decreto Crescita 2.0 di dicembre 2012. Sono nuove regole che renderebbero più flessibile il sistema di misurazione degli attuali limiti; quindi darebbero più agio agli operatori nell'uso delle antenne. A distanza di due anni, questa partita non è però ancora chiusa. Si sa che sono previste quattro linee guida e il ministero per ora ha redatto solo le bozze delle prime due.
In questo clima, alzare i limiti sembra una mission impossible.
Si legge nel piano: «Nella convinzione che si debba costruire un mercato unico digitale europeo partendo dalle regole e dalle opportunità, l'Italia dovrà uniformarsi ai limiti degli altri Paesi in materia di elettromagnetismo, con immediati vantaggi in termini di diffusione del servizio di connettività a banda ultralarga wireless». «Adesso, da indicazioni dell'Organizzazione mondale della Sanità, in Europa i limiti vanno dai 27 ai 61 volt per metro, contro i 6 volt imposti in Italia», dice Mario Frullone, direttore delle ricerche della Fondazione Ugo Bordoni (braccio operativo del ministero allo Sviluppo economico in fatto di frequenze radio). «E' stato dimostrato che limiti più alti, per le antenne, si traducono in minori emissioni assorbite dalle persone nell'uso dei cellulari. Il motivo è che i dispositivi riducono la potenza emessa quando la copertura è migliore», spiega Frullone.
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