Campi elettromagnetici e rischi per i veterinari
Uno studio del febbraio 2011 del dipartimento di Igiene del lavoro dell'INAIL (ex-Ispesl) denuncia che i veterinari non sono tutelati per l'uso che fanno della risonanza magnetica per le diagnosi di patologie animali. La legge, infatti, non prevede controlli per loro. Con la RM ci sono molti vantaggi per gli animali ma i veterinari e il personale tecnico restano esposti ai campi elettromagnetici senza precise tutele.
I rischi sono connessi alla permanenza di questi professionisti all'interno di zone caratterizzate dalla presenza di intensi campi magnetici statici, considerando che nel caso di animali è maggiore lo stazionamento degli addetti all'interno di una sala magnete rispetto alla diagnostica umana e servono anche più addetti contemporaneamente, per esempio per gli animali di grandi dimensioni.
Anche se si tratta delle stesse apparecchiature usate per la medicina e che sono infatti sottoposte a un severo e composito quadro normativo, manca un regolamento per l'uso delle stesse in veterinaria. L'unico decreto a cui si può fare riferimento è il Dlgs. 81/08 (Testo unico per la sicurezza sul lavoro), nel quale, in relazione ai possibili rischi da campi elettromagnetici, si fa riferimento alla Direttiva europea 40/2004, la cui entrata in vigore è stata rinviata al 2012.
Gli esperti ex ISPESL suggeriscono l'utilizzo di piccole apparecchiature a basso campo, tipicamente a forma di sandwich, che consentono una migliore assistenza del paziente animale. E
Fonte: (adr/roma)
I rischi sono connessi alla permanenza di questi professionisti all'interno di zone caratterizzate dalla presenza di intensi campi magnetici statici, considerando che nel caso di animali è maggiore lo stazionamento degli addetti all'interno di una sala magnete rispetto alla diagnostica umana e servono anche più addetti contemporaneamente, per esempio per gli animali di grandi dimensioni.
Anche se si tratta delle stesse apparecchiature usate per la medicina e che sono infatti sottoposte a un severo e composito quadro normativo, manca un regolamento per l'uso delle stesse in veterinaria. L'unico decreto a cui si può fare riferimento è il Dlgs. 81/08 (Testo unico per la sicurezza sul lavoro), nel quale, in relazione ai possibili rischi da campi elettromagnetici, si fa riferimento alla Direttiva europea 40/2004, la cui entrata in vigore è stata rinviata al 2012.
Gli esperti ex ISPESL suggeriscono l'utilizzo di piccole apparecchiature a basso campo, tipicamente a forma di sandwich, che consentono una migliore assistenza del paziente animale. E
Fonte: (adr/roma)
veramente mi serviva un altra informazione.. comunque buona fonte.. COMPLIMENTI..
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