Articolo di sostegno alle due sindachesse contro wifi
Riporto l'articolo del giornalista di IlFattoQuotidiano a sostegno degli interventi pubblici dei sindaci di Torino e di Roma cautelativi in merito allo abuso di wifi nelle aree pubbliche.
No Wi-Fi? Avanti Appendino!
E pure Raggi
di Maurizio Martucci
Primo dato (politico). Alla faccia dei
tramontati anni ’70, la logica del ‘colpirne uno per educarne cento’ è ancora
in vigore: dopo Livio Tola (Borgofranco di Ivrea) è toccato a Chiara Appendino
(Torino) subire la gogna pubblica (misto) mediatica, per aver osato dubitare
sulla sicurezza del segnale Wi-Fi. Colpire loro come monito per eventuali
emulatori precauzionisti, politicamente viene tradotto come un ‘non ci provate mai più! E statene alla larga, voi che
governate in loco. Non toccate router né hot spot, altrimenti ci arrabbiamo e
vi getteremo così tanti schizzi di fango addosso (cioè pagine dei soliti
giornali), che nemmeno i vostri account Twitter e profilo Facebook riusciranno a
contenerli. Come se ad occuparsi del rischio per la salute pubblica da
tossicità ambientale elettromagnetica l’avesse posta non fosse stato un amministratore
ispirato dal Principio di Precauzione
e dalle (sempre più numerose) evidenze scientifiche indipendenti (che all'Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro chiedono di classificare la
radiofrequenza come ‘cancerogeno
probabile per l'Uomo’, cioè in Classe 2A), ma un allucinato visionario, reincarnatosi chissà come dall’Età della Pietra
nell’Era del Web ubiquitario. Supercazzola
non del trash Cruciani http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/03/tablet-e-wi-fi-a-scuola-e-lo-chiamano-progresso/2512822/
(almeno con Appendino è stato sollevato dall’incombenza! non c’è stato bisogno nemmeno
del grillinico scherzo telefonico a ‘La
Zanzara’), ma nel proclamo urbi et
orbi del Presidente del Consiglio (o del Segretario del PD, che poi è la stessa
cosa!) Matteo Renzi in persona, http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/24/wi-fi-nelle-scuole-anche-renzi-ironizza-su-appendino-ma-pd-piemontese-fece-approvare-mozione-ad-hoc-ben-piu-severa/2929815/
quello del plurimilionario Piano Banda
Larga e Ultralarga (da 30 a 100 Mbps ovunque, anche in modalità Wireless,
cioè senza fibra ottica, fortemente appetita dalla Coalizione Fixed Wireless
Access, 52 soci fondatori privati, quando nella Scuola Digitale manca pure la
carta igienica!) e dei lotti in asta con
concorso di titoli per tecnologia fixed wireless nelle pregiate frequenze tra i
3600 e i 3800 megahertz (rafforzeranno i collegamenti superveloci nelle
metropoli: se ne sentiva l’improcrastinabile necessità! come dell’irradiazione
su spiagge e siti Unesco – notizia di ieri: caspita, lì ci mancava!). Già, perché che c’entrava dire “mentre qualcuno sostiene che il Wi-Fi faccia
male, noi facciamo accordi con Amazon, Apple e Cisco”, quando cresce la
numerosità della popolazione elettrosensibile? E quando una comunità
medico-scientifica internazionale, composta da 238 scienziati provenienti
da 38 nazioni nel mondo, ha presentato un articolato appello alle Nazioni Unite
e all'Organizzazione Mondiale della Sanità per ‘adottare norme di protezione a tutela della salute pubblica’ al
fine di contenere l'esposizione dai campi elettromagnetici e della tecnologia
wireless (WLAN e Wi-Fi)? E in Italia un invito analogo è stato lanciato da una
nutrita task force sui campi
elettromagnetici (70 tra medici, scienziati e ricercatori, supportati da
numerose associazioni e comitati legalmente costituiti) per chiedere proprio a Matteo
Renzi di ‘non attuare il rilassamento dei
livelli di protezione della popolazione dai campi elettromagnetici a
radiofrequenza e microonde’? (Wi-Fi
compreso). http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/11/elettrosmog-il-governo-mette-a-rischio-i-cittadini-parola-al-fisico/2292118/
Secondo dato (politico): i ‘rappresentanti
dei cittadini’ del Movimento Cinque Stelle cercano di far passare il messaggio
che diffondere il modello di ‘democrazia partecipata’ (anche sul Web) non
significa necessariamente esporre la popolazione ai pericoli che le onde
elettromagnetiche possono comportare sull’organismo umano (oltre al mondo
animale e sull’ambiente), soprattutto sui soggetti più esposti e deboli (da
qui la proposta di sostituire la tecnologia senza fili col più sicuro cavo, partendo almeno da scuole
e ospedali) Infatti con la proposta di Torino ora al vaglio della nuova giunta
comunale, altre mozioni pentastellate (Regione Piemonte, Comune di Collegno, se
vogliamo anche Borgofranco d’Ivrea e Regione Lazio, dove s’è tenuto un qualificato
convegno sul tema) https://www.youtube.com/watch?v=gIyUAGuIuFA&list=PL9JaBgLsua_e0mXBT4WvEdqx3BO0NSwtX&index=1
danno la misura di dove stia virando la politica dei Cinque Stelle sull’Elettrosmog
(un tempo esclusività dei Verdi e di spezzoni precauzionisti dello stesso PD). E se nei prossimi giorni (come si
vocifera) nella lista degli elettroscettici dovesse aggiungersi pure l’affondo di
Virginia Raggi (tanto per rimettere mano allo stallo in cui versa il Piano
Regolatore su ‘Antenna Selvaggia’ ereditato da Marino, depotenziando il Wi-Fi nei
luoghi più sensibili di Roma) allora piuttosto che continuare ad ignorare
l’evidente riduzionismo degli effetti termici dei campi elettromagnetici
stabiliti sull’analisi di manichini di plastica (quand’è risaputo che il nostro
corpo non è riempiuto di gel, eureka!),forse dal Campidoglio si potrà aprire un
dibattito pubblico, facendola finita di nascondere la testa sotto la sabbia.
Che tanto, almeno lì sotto, smarthopne e tablet (per ora) non prendono!
Maurizio Martucci
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