Interpellanza parlamentare sui CEM
Tutta quella attività di molti di noi ha svolto per raccogliere firme da inviare alle massime cariche della Repubblica. qualche piccolo risultato l'ha prodotto.
Qui c'è un'interrogazione parlamentare dell'On Melilla rivolta al Ministro dell'Ambiente
Monitoriamo cosa risponderà ...
Qui c'è un'interrogazione parlamentare dell'On Melilla rivolta al Ministro dell'Ambiente
Monitoriamo cosa risponderà ...
Atti Parlamentari — 25129 — Camera dei Deputati XVII
LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 MAGGIO 2015
Interpellanza: Il sottoscritto chiede di interpellare il
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro
della salute, per sapere – premesso che:
da alcuni anni si parla molto,
soprattutto in seguito allo sviluppo delle radiofrequenze e onde libere per
connessioni Wi-Fi, nella comunità internazionale dei danni derivanti dal meglio
conosciuto inquinamento elettromagnetico. Problema sorto con lo svilupparsi
delle apparecchiature Wi-Fi, computer, tablet, cellulari (telefonia mobile),
microonde; questo abnorme e veloce sviluppo elettronico ha portato alla
osservazione, alla conoscenza e alla presa di atto del fatto che detto sviluppo
tecnologico è tutt’altro che innocuo e inoffensivo per il genere umano; studi e
ricerche (ancora da approfondire) lamentano i gravi danni per la salute umana,
soprattutto per bambini, adolescenti e donne in stato di gravidanza. Danni che
hanno rilevanza importante e a volte mortale, come l’esponenziale aumento del
tumori (+400 per cento), dei danni alle cellule celebrali, l’abbassamento del
tasso di fertilità. Aumento notevole delle proteine da stress, danni
all’apparato visivo, sfaldamento delle cellule dell’occhio, diminuzione del
sonno, eccitabilità ed afasia dati dall’eccessivo uso del computer o del tablet;
con ogni evidenza questi sono danni importanti dovuti non solo alle alte
frequenze con lo sviluppo del calore (anche corporeo), ma portati anche dalle
basse frequenze, che si scopre essere – anch’esse – tutt’altro che innocue. La
comunità scientifica è fortemente preoccupata ed ha, recentemente, lanciato un
appello/petizione, per correre ai ripari al più presto; l’evidenza della
difficoltà che il problema rappresenta è evidenziata dal fatto che la nostra
società è oramai tutta, e a tutti i livelli, fortemente improntata dall’uso dei
supporti elettronici senza fili, come quelli in questione; la nostra
legislazione, sebbene allarmata e articolata da tempo, risulta insufficiente
alla sicurezza e alla salvaguardia delle specie umana in prima persona e anche
alla salvaguardia delle risorse naturali stesse. Tutto ciò sebbene alcuni
accorgimenti potrebbero, ad oggi, essere utilizzati. Come l’uso del legno più
che dei metalli, il legno non è conduttore di onde elettromagnetiche, ed anche
l’utilizzo di alcune piante che pare abbiano la capacità di assorbire le
radiazioni così come, anche, alcuni minerali come la tormalina, il quarzo ed
altri; la disinformazione generalizzata è il pericolo più importante ed
imminente, l’uso indiscriminato delle tecnologie senza fili, utilizzate anche
nelle scuole (asili nido, materne elementari, medie) e negli ospedali, è un
dato di forte apprensione, essendo questi luoghi a forte rischio e con minore
salvaguardia proprio perché legati alla minore possibilità di difesa del corpo stesso,
sia per l’età dei soggetti che per i disagi fisici dei soggetti malati.
come intendano adoperarsi in merito e se non
ritengano opportuno aumentare il livello di guardia, sensibilizzando la
popolazione sugli evidenti danni provocati dalle apparecchiature elettroniche,
radio e comunicazione eccessivamente usate al giorno di oggi, ponendo, per
esempio, un limite di età all’uso delle apparecchiature computer e cellulari,
vietando l’uso degli stessi (se non per quelli a fibra ottica e via cavo) negli
ambienti più a rischio; se non ritengano di assumere iniziative per vietare
l’uso di tali apparecchiature nelle scuole e negli ospedali, privilegiando
l’uso di quelle a collegamento via cavo; se non sia opportuno riportare,
assumendo iniziative per abrogare l’articolo 14 comma 8 del decreto-legge 179
del 2012, la misurazione dei campi elettromagnetici a 6 ore e non 24 come la
suddetta legge prevede, accogliendo in toto l’appello per la difesa della
salute dalle radiazioni a radiofrequenza e microonde come da lettera della task
force sui campi elettromagnetici del 26 febbraio 2015.
(2-00972) « Melilla ».
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