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Effetti biologici della radiazioni dei telefoni cellulari

Di Lennart Olofsson – tesi di dottorato Our Toxic Times, giugno 2009, pubblicazione di www.ciin.org Traduzione a cura di A.M.I.C.A. Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta a Ljusglimten (2008 n.4), una pubblicazione della FEB, l’organizzazione degli elettrosensibili svedesi. Si può contattare la FEB tramito il sito: http://www.feb.se/ o per posta: PO Box 9098, 126 09 Haegersten, Svezia. Questo articolo è stato tradotto dalla versione inglese tradotta da Steen Hviid, con il permesso dell’autore. Henrietta Nittby propone la sua tesi intitolata “Effetti da radiazioni di telefoni cellulari sul cervello dei mammiferi” che ha analizzato gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche provenienti da telefoni cellulari GSM, per indagare: per quanto tempo l’albumina si infiltra nel cervello, compresi i giorni successivi all’esposizione; per quanto tempo le esposizioni a lungo termine incidono sul comportamento umano, sulla memoria, sul logorio dei nervi o sull’invecchiamento p

L’elettricità “sporca” può aumentare il rischio di cancro

Janet Newton The EMR Policy Institute, 3 giugno 2008 Our Toxic Times, luglio 2008, www.ciin.org Traduzione a cura di A.M.I.C.A. Un nuovo studio, pubblicato sul numero di luglio dell’American Journal of Industrial Medicine, rivela che l’elettricità “sporca” potrebbe essere causa di un maggiore rischio di cancro. Secondo uno dei coautori, Samuel Milham, premiato con il Premio Ramazzini e massimo esperto di pericoli occupazionali, l’elettricità “sporca” sembra essere stata causa di un aumento anomalo di tumori nella Scuola Quinta Middle (LQMS) in California. L’elettricità “sporca” si crea con il passaggio di elettricità ad alto voltaggio lungo i cavi dei tralicci o degli impianti elettrici negli edifici. Milham e il co-autore Lloyd Morgan, ingegnere elettronico, hanno scoperto che tra gli insegnanti che avevano subito la maggiore esposizione all’elettricità “sporca” sul lavoro era stata riscontrata la maggior incidenza di casi di cancro. “La tendenza della proporzionalità diretta tra

Vivere in prossimità di una Linea ad Altissima Tensione raddoppia il rischio di morire di malattie neurodegenerative

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Link al sito di Next-up associazione che informa sui rischi legati ai campi elettromagnetici Un video illustra le recenti evidenza scientifiche che dimostrano il nesso tra campi delle linee dell'alta tensione e rischio di Alzheimer http://videos.next-up.org/ZDF/Alzheimer/StudioScientificoAAT/26112008.html

Secondo l’OMS molti riportano sintomi della malattia da radiazione elettromagnetica

Frans van Velden (fransp@dds.nl) Medical News Today, 12 settembre 2005 www.medicalnewstoday.com/medicalnews.php?newsid=30499 Traduzione di Francesca Romana Orlando per AMICA “Molti riferiscono di sintomi simili ai suoi e vengono definiti come ipersensibilità elettromagnetica o EHS”, scrive Chiyoji Ohkubo del Progetto Radiazione dei Campi Elettromagnetici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in una e-mail ad un paziente. Nonostante l’OMS confermi che il problema è serio, entro poche settimane ci sarà una scheda informativa realizzata da tale Progetto che nega completamente l’esistenza della elettrosensibilità. Tale informazione si basa sulle informazioni prodotte da un gruppo di lavoro di cinque persone a Praga nel 2004. Suona come un manifesto politico per mettere a tacere l’epidemia e lasciare i pazienti senza alcuna assistenza. I sintomi della patologia da radiazione elettromagnetica sono, per esempio, disturbi del sonno, confusione, palpitazioni cardiache, mal di testa

Documento di posizione di quattro scienziati "Impatto dei campi elettromagnetici sulla nostra salute"

23 marzo 2009 Traduzione di Francesca Romana Orlando per AMICA L'evoluzione di Darwiniana è avvenuta in presenza di campi elettromagnetici naturali e la ricezione di questi campi è uno dei meccanismi biologici usati da uccelli e dalle api per la loro migrazione. Oggi nessuno scienziato può essere certo che la copertura dei territori europei da parte di molteplici campi elettromagnetici artificiali non abbia oggi e non avrà in futuro alcun impatto significativo sul comportamento e sulla conservazione della fauna.  Sono stati determinati gli effetti dei campi elettromagnetici sulla nostra salute attraverso l’osservazione clinica di un gran numero di ricerche tossicologiche e biologiche e attraverso alcuni studi epidemiologici. Attualmente in Europa c'è un numero crescente di pazienti "elettrosensibili", cioè persone che hanno sviluppato un’intolleranza ai campi elettromagnetici.  Anche se i meccanismi biologici dell’elettrosensibilità rimangono ignoti, tale sensibili

L'Elettrosensibilità secondo l'OMS

A cura di A.M.I.C.A. Nel 2002 la Presidente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Gro Bruntland, ex – Primo Ministro della Norvegia e medico, avrebbe dichiarato ad un giornalista norvegese di sentirsi male se si trovava a meno di 4 metri da un cellulare acceso. Tale notizia sarebbe apparsa su Dagbledet il 9 marzo 2002, ma non avrebbe avuto l’eco che meritava sui media mondiali. La settimana successiva il suo dipendente, responsabile del Progetto Internazionale sui Campi Elettromagnetici, dott. Michael Repacholi, avrebbe risposto con una dichiarazione ufficiale alle preoccupazioni del suo capo, sottolineando “la mancanza di evidenza scientifica” riguardo all’elettrosensibilità. Cinque mesi dopo la dott.ssa Brundtland ha annunciato le sue dimissioni da Presidente dell’OMS e molti sospettano che l’abbandono dopo appena un mandato sarebbe dovuto a tali circostanze (1). Nel 2004 l’OMS ha organizzato a Praga un Workshop sull’Ipersensibilità Elettromagnetica (2) dal quale è emerso

Studio austriaco sui rischi per la salute connessi ai ripetitori

H.P. Hutter, H. Moshammer, P. WallAner e M. Kundi, Istituto di Medicina Ambientale, Università di Medicina di Vienna, Austria Occupational and Environmental Medicine, 2006; 63: 307-313; doi: 10.1136/oem.2005.020784 Traduzione a cura di A.M.I.C.A. – www.infoamica.it Articolo originale: Sintomi soggettivi, disturbi del sonno e performance cognitive nei soggetti che abitano vicino ripetitori dei cellulari. Per la corrispondenza: Dott. H-P Hutter Istituto di Medicina Ambientale Università di Medicina di Vienna Kinderspitalgasse 15, A-1095, Vienna, Austria hans-peter.hutter@univie.ac.at Premessa: L’installazione di ripetitori della telefonia mobile nelle aree abitate ha prodotto grande preoccupazione sui possibili rischi per la salute causati dalle microonde che questi emettono. Metodi: Sono stati studiati 365 soggetti in uno studio incrociato su persone scelte casualmente, tra chi avesse abitato per più di un anno in aree urbane e rurali vicino 10 diversi ripetitori di cellul