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Tribunale canadese dei diritti umani; possibile fare una class action

Il Tribunale dei Diritti umani della British Columbia, in Canada, ha confermato la possibilità di avvio di una class action da parte di una associazione contro la installazione di smart meter (che sono i contatori 'intelligenti' = WiFi [che dovrebbe essere sinomino di intelligenza ...!]   ) In particolare ha considerato l'aspetto del nesso tra disabilità (elettrosensibilità) ed un   trattamento dannoso del servizio pubblico qui una sintesi

RAINEWS Una ottima trsmissione su tumori e telefonini

http://www.youtube.com/watch?v=IjUGESlZidk&list=UUxqR9g_1XlnfrqwHK9viwCw&index=1&feature=plcp

Tribunale Federale Svizzera dà via libera a Piano antenne comunale

http://microondes.wordpress.com/2012/04/10/chtf-premiere-approbation-dun-plan-communal-pour-antennes-de-telephonie-bundesgericht-segnet-standortmodell-fur-mobilfunkantennen-ab/ Lausanne (awp/ats) – Le Tribunal fédéral (TF) a donné son feu vert à un plan destiné à réglementer l’implantation des antennes de téléphonie mobile dans les différentes zones de la commune d’Urtenen-Schönbühl (BE). Il a débouté les opérateurs Swisscom, Orange et Sunrise. Ces trois entreprises avaient contesté cette planification, approuvée en 2005 par les citoyens de la localité. Le nouveau règlement prévoit que les antennes doivent être installées en priorité dans les zones non destinées à l’habitat. ___________________________________ Losanna (AWP / ats) - Il Tribunale federale (TF) ha dato il via libera a un piano per regolamentare la localizzazione delle antenne di telefonia mobile in diverse zone del comune di Urtenen-Schönbühl (BE). Ha respinto la Swisscom, Orange e Sunrise. Queste tre società hanno conte

Guariniello apre un fascicolo sul caso di un torinese 45enne

Acceso per 20 anni, anche la notte: ora ha il tumore Inchiesta sull’uomo ammalato dopo 7 ore al giorno di cellulare Guariniello apre un fascicolo sul caso di un torinese 45enne. Gli scienziati divisi sui pericoli Sette ore al giorno per 20 anni. Telefonate di minimo dieci minuti l’una. E la notte, cellulare acceso, in carica, a 50 centimetri dalla testa. Chiamate anche notturne. Mai usato vivavoce o auricolare. Apparecchio sempre attaccato all’orecchio. Poi all’improvviso, non riconosceva le persone, saliva in macchina cercava di accenderla e non ci riusciva e così via. Diagnosi: un tumore al cervello, un glioblastoma. Proprio uno di quelli che l’Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori (Iarc) nel 2011 ipotizzò come collegabile con i campi elettromagnetici di radiofrequenza, cioè quelli emessi dai cellulari. Così il caso arriva all’Osservatorio sui tumori professionali della Procura di Torino. È la segnalazione 26.075 in quindici anni di attività di questo osservatorio uni