Ancora sulla necessità che la valutazione del rischio debba passare attraverso una ricerca indipendente

 Vi riporto un altro lavoro di Lennart Hardell e Michael Carlberg sulla rivista Oncology Letters 



https://www.spandidos-publications.com/10.3892/ol.2020.11876/download


La quinta generazione, 5G, di radiazioni a radiofrequenza (RF) sta per essere implementata a livello globale senza indagare sui rischi per la salute umana e l'ambiente. 

Ciò ha creato un dibattito tra gli individui interessati in numerosi paesi. In un appello rivolto all'Unione Europea (UE) nel settembre 2017, attualmente approvato da più di 390 scienziati e medici, è stata richiesta una moratoria sull'impiego del 5G fino a quando non sarà stata condotta un'adeguata valutazione scientifica delle potenziali conseguenze negative. Questa richiesta non è stata accolta dall'UE. 

La valutazione dei rischi per la salute derivanti dalle radiazioni RF della tecnologia 5G viene ignorata in un rapporto di un gruppo di esperti governativi in Svizzera e in una recente pubblicazione della ICNIRP, Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti. 

I conflitti di interesse e i legami DEI MEMBRI  di queste commissioni con l'industria sembrano aver contribuito alle conclusioni! La mancanza di un'adeguata valutazione imparziale del rischio della tecnologia 5G mette a rischio le popolazioni. Inoltre, sembra esserci un cartello di individui che monopolizza i comitati di valutazione, rafforzando così il paradigma del no-risk. 

Noi crediamo che questa attività debba essere considerata una cattiva esempio di etica scientifica.

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